ARTICOLO

ADOLESCENTI E MENINGITE, PERCHé FARE IL VACCINO PER IL MENINGOCOCCO B

10 Novembre 2023

La meningite è un’infiammazione che colpisce le meningi, le membrane che rivestono il cervello e il midollo spinale.1  La malattia può essere causata da diversi agenti patogeni, tra questi, Neisseria meningitidis o meningococco è il responsabile delle forme più gravi e temute.2

Esistono 12 gruppi di meningococchi di questi 5 sono responsabili della meningite meningococcica e sono: A, B, C, Y, W135.2 Oggi, per questi 5 tipi di meningococco è disponibile il vaccino che protegge dalla malattia.3
 

"Ci si può ammalare di meningite meningococcica a ogni età, ma la malattia si riscontra più comunemente negli adolescenti tra i 12 e i 21 anni e nei bambini piccoli di età inferiore a 1 anno, che sono le popolazioni più a rischio1"
 

Il meningococco risiede nella mucosa del naso e della faringe degli esseri umani. Si stima che sia presente in circa il 4-35% delle persone che ne sono quindi portatrici sane.4

Se il meningococco diventa invasivo si sposta al circolo sanguigno provocando una malattia sistemica chiamata malattia meningococcica invasiva. Tale condizione, oltre a causare la meningite, può interessare anche altri organi determinando un quadro clinico ancora più grave come ad esempio la sepsi.5
 


Adolescenti a rischio? Vediamo perché
 
La meningite può colpire a ogni età, ma alcune fasce sono più esposte tra cui gli adolescenti e i bambini piccoli.2 Questo a causa di alcuni comportamenti tipici della loro età e che rappresentano appunto dei fattori di rischio per la malattia.4
Si tratta soprattutto di comportamenti sociali che implicano contatti personali stretti.4
 
Tra gli adolescenti si osserva un tasso più elevato di portatori4 soprattutto dopo i 15 anni.6 È stato osservato che il numero dei soggetti portatori aumenta nella prima settimana di scuola e continua ad aumentare nei primi mesi, soprattutto negli studenti che vivono in collegi o che pernottano nei dormitori.6

Una volta acquisito il patogeno, la malattia invasiva può insorgere nei successivi 14 giorni.6 Fattori di insorgenza di meningite tra adolescenti possono essere: 6

● vivere in condizioni affollate
● essere esposti a nuovi ceppi
● fumo di tabacco o cannabis
● fumo passivo
● infezioni respiratorie
● partecipare a feste e frequentare locali
● baciare molte persone.

Come si trasmette il meningococco e come si manifesta la meningite

Il meningococco si trasmette da persona a persona attraverso il contatto con saliva o droplets (gocce di saliva provenienti dalle alte vie respiratorie) di persone asintomatiche e portatrici.6

Nelle fasi iniziali può essere facilmente scambiata per una malattia da raffreddamento in quanto i primi sintomi possono essere:7

● febbre
● mal di testa
● dolori muscolari

Spesso la malattia progredisce rapidamente con la manifestazione di altri sintomi come:7

● irritabilità, soprattutto nei bambini piccoli
● rigidità al collo
● vomito
● stato di coscienza alterato, soprattutto nei soggetti più grandi.

Circa la metà dei casi porterà a meningite, mentre gli altri vedono manifestarsi sia la meningite che la sepsi.7
Nei bambini e negli adolescenti i primi segni di sepsi meningococcica possono includere:7

1. febbre
2. debolezza
3. pallore o chiazze cutanee
4. mani e piedi freddi
5. macchioline puntiformi rosse o marroni (petecchie) che possono evolvere verso un colore violaceo.8

La meningite meningococcica è curabile con antibiotici, tuttavia la sua progressione rapida spesso fa sì che non venga diagnosticata e trattata tempestivamente. Nel 10-20% dei casi può risultare fatale.2
 


Vaccinarsi contro la meningite in adolescenza. Perché farlo
 
Sono 3 i tipi di vaccino anti-meningococco:3
1. vaccino coniugato anti-meningococco C
2. vaccino coniugato tetravalente che protegge dal meningococco A, C, W e Y
3. vaccino anti-meningococco B.

Il Ministero della Salute raccomanda la somministrazione del vaccino coniugato tetravalente (A, C, W135, Y) a tutti i nuovi nati ad almeno 12 mesi compiuti. Viene somministrato come dose di richiamo negli adolescenti a partire dai 12 anni, anche se sono già stati vaccinati nell'infanzia contro il solo meningococco C.3

Inoltre, il vaccino coniugato tetravalente è indicato per tutte le persone che potrebbero essere esposte agli altri sierotipi diversi dal C (A, W135 e Y), per esempio durante un viaggio internazionale in una zona dove questi sierogruppi sono più comuni.3

Lo sviluppo del vaccino anti-meningococco B è stato una vera sfida, in quanto i metodi tradizionali che hanno portato ai vaccini contro gli altri tipi di meningococco non si sono rivelati adeguati per il meningococco B.1
Oggi, grazie a una tecnica innovativa chiamata “reverse vaccinology”, il vaccino anti-meningococco B è disponibile in Italia.1
 
Cosa dice il Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale
Il Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2023-2025, prevede in calendario la vaccinazione gratuita contro il meningococco ACWY nei bambini durante il 12° mese di vita.9

Inoltre, i vaccini antimeningococco C e ACWY sono offerti gratuitamente ai giovani di età tra i 12 e i 18 anni sia non precedentemente vaccinati sia immunizzati nell’infanzia con MenC o MenACWY.9

La vaccinazione contro il meningococco B è raccomandata dalla nascita fino a 24 mesi di vita.9 Tra i 12 e i 18 anni può essere integrata in base alla situazione epidemiologica della singola Regione o Provincia Autonoma.9
 

Bibliografia
1. Vaccinarsì. Vaccino antimeningococco B. Disponibile al sito: https://www.vaccinarsi.org/scienza-conoscenza/vaccini-disponibili/vaccino-anti-meningococcico-quattro-componenti [Ultimo accesso 18/04/2023]
2. Ministero della Salute. Malattie infettive - Meningite. Disponibile al sito: https://www.salute.gov.it/portale/malattieInfettive/dettaglioSchedeMalattieInfettive.jsp?lingua=italiano&id=12&area=Malattie%20infettive&menu=indiceAZ&tab=1 [Ultimo accesso 18/04/2023]
3. Ospedale Pediatrico Bambino Gesù. Meningococco: i vaccini. Disponibile al sito: https://www.ospedalebambinogesu.it/vaccinazioni-anti-meningococco-80461/ [Ultimo accesso 18/04/2023]
4. Gabutti G. Meningococco B: controllo di due focolai epidemici mediante vaccinazione. J prev med hyg 2014; 55: 35-41 2014
5. Watson P, et al. Optimizing the timing of 4CMenB vaccination in adolescents and young adults based on immune persistence and booster response data. Expert Rev Vaccines 2019 Apr;18(4):343-352.
6. Brigham K, Sandora T, J. Neisseria meningitidis: epidemiology, treatment and prevention in adolescents. Current Opinion in Pediatrics 2009, 21:437–443
7. Brady RC. Meningococcal Infections in Children and Adolescents Update and Prevention. Adv Pediatr. 2020 Aug;67:29-46.
8. Meningite: tutto quello che c'è da sapere. Azienda Socio Sanitaria Territoriale Lariana. Disponibile al sito: https://www.ats-insubria.it/news/3886-meningite-tutto-quello-che-c-e-da-sapere [Ultimo accesso 18/04/2023]
9. Ministero della Salute.Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale PNPV 2023 - 2025. Disponibile al sito:
https://www.trovanorme.salute.gov.it/norme/renderNormsanPdf?anno=2023&codLeg=95813&parte=1%20&serie=null [Ultimo accesso 30/08/2023]  


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La polmonite è un’infezione molto diffusa1, soprattutto in ambito ospedaliero

16 Febbraio 2021
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La polmonite è un’infezione molto diffusa1, soprattutto in ambito ospedaliero1 e per quanto riguarda alcune categorie di persone particolarmente a rischio, come gli anziani over 65.

Nell'anziano lo pneumococco è il patogeno maggiormente associato allo sviluppo di polmonite, la quale può essere anche la conseguenza di una coinfezione o la complicanza di una malattia preesistente. 

I rischi maggiori, ai quali l’anziano può andare incontro, possono essere correlati sia alla difficoltà e complessità diagnostica della patologia in età avanzata, sia alla presenza di diversi fattori correlati all’età, che contribuiscono a rendere l’anziano più vulnerabile alle infezioni e allo sviluppo di polmonite.

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«Ci sono diversi fattori correlati all’età che contribuiscono a indebolire il sistema immunitario, rendendo l’anziano più vulnerabile alle infezioni»3

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Che cosa è la polmonite e come si contrae

Con il termine “polmonite” si intende uno stato infiammatorio che interessa i polmoni e che ostacola la funzione respiratoria.1 Questa patologia può essere causata da batteri, da virus o, meno frequentemente, da altri organismi (parassiti, funghi o lieviti) e rappresenta una delle più comuni cause di infezione respiratoria1.

Il contagio tra persone avviene attraverso contatto diretto con le mani o tramite inalazione di piccole goccioline prodotte dal soggetto infetto (colpi di tosse, starnuti). A volte la polmonite può svilupparsi come un’infezione batterica secondaria a una malattia in corso (es. virus influenzale).2

Nel soggetto anziano la polmonite può anche essere presente assieme ad altre infezioni virali o batteriche (coinfezione),4 una complicanza di una malattia preesistente9 o dell’inalazione di materiale attraverso la via orofaringea, che raggiunge i polmoni e provoca un’infezione batterica (polmonite da inalazione).2 La polmonite da inalazione rappresenta un elemento di particolare rilevanza nell’anziano7 ed è maggiormente frequente in pazienti trattati con farmaci sedativi o narcotici e in quelli con malattie cerebrovascolari e neurodegenerative. Spesso è associata a problemi di deglutizione o ad intubazione naso-gastrica.1

 

 

I rischi dello pneumococco nei pazienti over 65

Lo pneumococco (Streptococcus pneumoniae) è responsabile di un ampio numero di infezioni invasive, quali batteriemia, polmonite e meningite, caratterizzate da una elevata letalità. Queste infezioni sono difficilmente curabili, in quanto spesso resistenti al trattamento antibiotico:3 nell’Unione Europea, si stima che ogni anno circa 1,5 milioni di pazienti over 65 si ammalano di malattia invasiva da pneumococco e circa il 20-40% muore, nonostante le terapie.3

Negli anziani lo pneumococco è la causa più comune di polmonite e rappresenta il 30-50% delle polmoniti acquisite in comunità.3

Il tasso di incidenza e di gravità delle polmoniti aumenta con l'età, con una letalità che è del 10-30% negli adulti. 

 

Anziani e polmonite: perché gli anziani over 65 sono una categoria ad alto rischio? Ecco i 10 motivi

Indipendentemente dall'età, la polmonite si verifica quando la capacità di infezione di un patogeno supera i meccanismi di difesa dell'ospite. 

Ci sono diversi fattori correlati all'età che contribuiscono a indebolire il sistema immunitario, rendendo l'anziano più vulnerabile alle infezioni.4

In particolare, i fattori che predispongono allo sviluppo di polmonite sono rappresentati da: 

1. Variazioni correlate alla struttura e alla funzionalità del sistema respiratorio

È noto che l’invecchiamento porta a variazioni correlate alla struttura e ad una riduzione della funzionalità del sistema respiratorio, con una conseguente diminuzione delle difese nei confronti degli agenti patogeni e una ridotta efficienza polmonare.4

2. Cambiamenti neurologici

Nel paziente anziano i cambiamenti dello stato mentale e la disfunzione del riflesso della deglutizione portano ad una ridotta capacità di tossire e sono fortemente associati allo sviluppo della polmonite da inalazione.
Viene stimato che i pazienti con ictus pregresso hanno una maggiore incidenza di polmonite (10-30%)3 e che la difficoltà di deglutizione è fortemente associata alla polmonite comunitaria negli anziani.4

3. Alterazioni del sistema immunitario e riduzione delle difese

Diversi studi, condotti su animali e uomo, hanno dimostrato che l’invecchiamento è associato ad una alterata risposta immunitaria. I pazienti con età superiore a 70 anni mostrano più frequentemente, rispetto a pazienti più giovani, uno stato di infiammazione cronica, il quale contribuisce a ridurre la risposta immunitaria alle infezioni delle vie respiratorie.4

4. Presenza di comorbilità (coesistenza di più patologie)

Comorbilità, disabilità e fragilità sono molto frequenti nel paziente anziano e sono associate ad un aumentato rischio di sviluppare la polmonite ed incrementano il tasso di mortalità.1

Le comorbilità più frequenti sono le malattie cardiovascolari e polmonari, il diabete mellito, i tumori e la demenza. I pazienti anziani che soffrono di comorbilità hanno un maggior rischio di incorrere in complicazioni, come:

5. Alta percentuale di pazienti in politerapia

Nei pazienti anziani l’assunzione di più farmaci è frequente. Sono diversi i farmaci associati a un rischio più elevato di polmonite, inclusi i farmaci antipsicotici e quelli anticolinergici, entrambi usati per trattare patologie quali la demenza, l'incontinenza urinaria, la depressione, il dolore e l'insonnia. Alcuni degli effetti collaterali degli anticolinergici includono sedazione e alterazione dello stato mentale, che aumentano il rischio di polmonite, come anche i corticosteroidi per via inalatoria.4

6. Maggiore percentuale di persone ospedalizzate

Nei soggetti anziani la polmonite può essere particolarmente severa dal punto di vista clinico e quindi necessitare di ospedalizzazione.7 Di solito l’ospedale rappresenta una sede assistenziale ma spesso anche un luogo di infezione1. Infatti, la polmonite acquisita in casa di cura (NHAP), la polmonite acquisita in ospedale (HAP) e la polmonite associata all’utilizzo del ventilatore (VAP), sono patologie molto comuni, soprattutto negli anziani maggiormente compromessi e fragili.1

7.  Aumentata frequenza di colonizzazione delle vie respiratorie

Nell’anziano la colonizzazione batterica da parte di agenti patogeni risulta aumentata, a causa di fattori quali l’aumentata frequenza di utilizzo della terapia antibiotica, l’intubazione endotracheale, il fumo di sigaretta, malnutrizione, interventi chirurgici e terapie farmacologiche che riducono l’acidità gastrica,7 soprattutto nei pazienti ospedalizzati e in condizioni critiche1.

8. Scarsa igiene orale

La placca dentaria sembra coinvolta nella patogenesi delle polmoniti in pazienti anziani ospedalizzati, pertanto è necessaria una maggiore attenzione all’igiene orale quotidiana.7

9. Deglutizione anormale

La disfagia orofaringea è una condizione comune tra gli anziani5: essa può dare origine ad una ridotta efficacia della deglutizione, che porta a malnutrizione e/o disidratazione ma anche ad accidentale inalazione orofaringea e/o tracheobronchiale. L'inalazione orofaringea è stata riconosciuta come un importante fattore che favorisce la polmonite negli anziani.5

10. Malnutrizione

Nei pazienti over 65 la nutrizione è problematica, sia per ragioni fisiologiche che patologiche: possono subentrare problemi di masticazione e deglutizione, può manifestarsi una alterazione del gusto, un rallentamento della digestione e dell’assorbimento ed una minore autonomia di movimento. È noto che la malnutrizione compromette la funzione immunitaria6 ed è spesso riscontrata negli anziani.

Il 30-60% dei pazienti geriatrici in reparti di lunga degenza sono malnutriti e possono essere particolarmente a rischio di sviluppare una infezione nosocomiale.6

 

Su quali fattori di rischio è possibile intervenire?

Solamente questi, tra i fattori di rischio precedentemente citati, sono modificabili8:

  • Deglutizione anormale: come già osservato, questo è un importante fattore di rischio nell’anziano. La sua gestione è necessaria anche per prevenire la malnutrizione, la disidratazione e la secchezza del cavo orale.8
  • Stile di vita: tra i fattori di rischio correlati allo stile di vita, il fumo ed il consumo di alcol sono quelli associabili ad un maggior rischio di polmonite, anche nei pazienti anziani.
  • Effetti collaterali dei farmaci: il trattamento farmacologico deve essere costantemente monitorato e modulato in funzione della cura, limitando, per quanto possibile, gli effetti collaterali associati.8
  • Scarsa igiene orale: alcune pratiche, come l’eliminazione della placca e la rimozione della protesi prima di coricarsi, sono misure efficaci per ridurre il rischio di polmonite.8

 

 

Le 4 principali conseguenze della polmonite

  1. Declino dello stato generale di salute: sebbene la polmonite possa essere problematica per gli anziani in perfetta salute, lo è ancora di più per quelli con patologie croniche preesistenti (come malattie cardiovascolari e polmonari, diabete), fragilità o declino cognitivo. Quest’ultima categoria di persone ha un rischio maggiore di contrarre la malattia ed avere esiti negativi in seguito al ricovero.9
  2. Aumentato rischio di mortalità: gli anziani ricoverati in ospedale per polmonite acquisita in comunità hanno un aumentato rischio di mortalità nei successivi 5 anni di vita ed un aumento del rischio di essere successivamente ricoverati.9
  3. Aumentato rischio di sviluppare altre patologie: la polmonite contratta in tarda età è associata ad un aumento del rischio di sviluppare malattie cardiovascolari, depressione, disturbi metabolici e demenza.9
  4. Maggior tasso di ospedalizzazione: negli anziani i tassi di ospedalizzazione per polmonite sono molto alti, con una buona percentuale di casi che richiedono una degenza in terapia intensiva, soprattutto in pazienti fragili e in condizioni di salute precarie.

 

Prevenzione e terapia della polmonite negli anziani

La prevenzione si basa fondamentalmente sulla possibilità di intervenire su fattori di rischio modificabili e sulla vaccinazione. Nei pazienti over 65 la vaccinazione è fortemente consigliata. 

La maggior parte dei casi di polmonite negli anziani è causata dallo pneumococco oppure è un esito post-influenzale.9 Per questo motivo la vaccinazione influenzale e pneumococcica sono essenziali7 e rappresentano una misura efficace di prevenzione1, anche per ridurre eventuali conseguenze a lungo termine sulla salute.9 In particolare, la vaccinazione pneumococcica è raccomandata ai 65enni10 e – se deciso su base regionale – dei 70enni.  

 

Terapia della polmonite

La terapia della polmonite si basa fondamentalmente sulla somministrazione di antibiotici e di ossigeno, sulla nutrizione parenterale e la terapia cardiovascolare. 
Il trattamento antibiotico deve essere determinato in base al tipo di agente patogeno infettante e richiede l’esecuzione dell’antibiogramma per valutare la molecola antibiotica maggiormente efficace:7 è importante che vengano utilizzate delle strategie mirate, in particolare nei pazienti critici con infezioni gravi e fragili. Infatti, una terapia antimicrobica iniziale inadeguata è associata ad un'aumentata mortalità.

Di grande importanza nel paziente anziano non è solo l'uso del farmaco appropriato, ma anche la durata della terapia e la somministrazione di un dosaggio corretto.1 Nei soggetti over 65 con più patologie è necessario valutare il potenziale di tossicità renale provocato dagli antibiotici e gli eventuali effetti collaterali indotti da altri farmaci che interagiscono con questi.7

 

Bibliografia
[1] Cacciatore, F. et al.  Pneumonia and hospitalizations in the elderly. Geriatric Care. 2017; 3: 6377 [Ultimo accesso 15/09/2020]
[2] ATS Patient Education Series. American Thoracic Society. Am J Respir Crit Care Med. 2016; 193: 1-2 [Ultimo accesso 15/09/2020]
[3] Mennini, F.S. et al. Budget impact analysis della vaccinazione anti-pneumococcica negli adulti/anziani in italia. Global & Regional Health Technology Assessment 2015; 2: 43-52 [Ultimo accesso 15/09/2020]
[4] Henig, O.  et al. Bacterial Pneumonia in Older Adults. Infect Dis Clin N Am. 2027; 31: 689–713 [Ultimo accesso 15/09/2020]
[5] Cabre, M. et al. Prevalence and prognostic implications of dysphagia in elderly patients with pneumonia. Age and Ageing. 2010; 39: 39–45 [Ultimo accesso 15/09/2020]
[6] Paillaud, E. et al. Relations between undernutrition and nosocomial infections in elderly patients. Age and Ageing. 2005; 34: 619–625 [Ultimo accesso 15/09/2020]
[7] Ferrara, N. et al. Pneumonia in the elderly. G Gerontol. 2005; LIII: 594-602 [Ultimo accesso 15/09/2020]
[8] Chebib, N. et al. Pneumonia prevention in the elderly patients: the other sides. Aging Clinical and Experimental Research. https://doi.org/10.1007/s40520-019-01437-7 [Ultimo accesso 15/09/2020]
[9] Orihuela, C. et al. Consequences of Pneumonia in Older Adults. Springer Nature Switzerland AG 2019. D. Gu, M. E. Dupre (eds.), Encyclopedia of Gerontology and Population Aging. https://doi.org/10.1007/978-3-319-69892-2_550-1 [Ultimo accesso 15/09/2020]
[10] Ministero della salute. PNPV. 2017 [Ultimo accesso 09/12/2020]

 

 

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