Poliomielite

COS'È?

POLIOMIELITE: COS'È?

La poliomielite, o polio, è una malattia infettiva acuta di origine virale che interessa il sistema nervoso centrale e che, colpendo in modo particolare i neuroni motori del midollo spinale, può portare alla paralisi.1

Il virus della poliomielite si trasmette solo tra esseri umani e può essere contratto a qualsiasi età, anche se con un’incidenza maggiore in età infantile.2

Grazie all’introduzione del vaccino contro la poliomielite, nel 2002 l’Italia è stata dichiarata “polio-free”. L’ultimo caso di contagio certificato, infatti, risale al 1982.1 Tuttavia, proprio a causa della sua gravità, la presenza della malattia viene costantemente monitorata, cercando di evitarne la ricomparsa e la diffusione soprattutto nei Paesi del mondo in cui è stata debellata.2

LE CAUSE

LE CAUSE DELLA POLIOMIELITE

La poliomielite è causata dal poliovirus, un agente patogeno del genere Enterovirus che si suddivide in 3 diversi sierotipi.

Il virus della poliomielite si diffonde rapidamente nel corpo, legandosi a specifici recettori proteici delle cellule umane. In questo modo, il batterio penetra nell’organismo infettando le cellule dell'orofaringe, i linfonodi del collo, le tonsille e l'intestino tenue fino a raggiungere il sistema nervoso centrale. L’infezione provocata dalla poliomielite evolve per effetto della moltiplicazione del virus che causa la distruzione delle cellule infette.1

SINTOMI

QUALI SONO I SINTOMI DELLA POLIOMIELITE

La poliomielite può manifestarsi in 4 forme:

  • asintomatica;
  • aspecifica;
  • meningite non paralitica asettica;
  • paralisi 3.

Nella maggior parte dei casi, la patologia si presenta in modo asintomatico o con sintomi generici associabili anche ad un attacco influenzale. In questi casi, i sintomi della poliomielite possono includere:

  • rialzo della temperatura;
  • affaticamento e dolore agli arti;
  • cefalea;
  • vomito;
  • mal di gola;
  • disturbi intestinali;
  • indolenzimento del collo.

In questa forma, la poliomielite si risolve completamente, lasciando all’individuo un’immunità stabile dal virus.1

Quando il virus raggiunge il sistema nervoso centrale e colpisce i neuroni motori, invece, i sintomi della poliomielite diventano più specifici e debilitanti, portando ad uno stato di debolezza muscolare che può aggravarsi fino alla paralisi: una condizione che riguarda solo l’1% dei casi di malati di polio. Nei casi più critici, quando la paralisi interessa l’apparato respiratorio, si può arrivare anche alla morte.2

COME SI TRASMETTE

COME SI TRASMETTE

Il contagio da poliomielite avviene per via oro-fecale, attraverso l’ingestione di cibi o acqua contaminati dal batterio o respirando le goccioline di saliva emesse da persone infette tramite tosse o starnuti. Il virus può esser trasmesso anche da portatori sani e, quindi, non identificabili con sintomi chiari.2

Una volta contratta, la poliomielite ha un periodo di incubazione che può variare dai 4 ai 35 giorni. 1

CHI È A RISCHIO

CHI È A RISCHIO

Il virus della poliomielite può colpire chiunque, a prescindere dall’età. I bambini nei primi 5 anni di vita e le persone con un deficit del sistema immunitario sono tra i soggetti più a rischio.2

È stato riscontrato, anche, come il contagio da poliomielite sia maggiore tra gli individui privi di vaccinazione specifica e tra coloro che vivono in assenza di adeguate condizioni igieniche.1

Secondo l’Organizzazione Mondiale delle Sanità esistono, inoltre, dei fattori di rischio in grado di favorire l’insorgenza di complicazioni gravi legate alla poliomielite. Tra questi:

  • essere sottoposti a iniezioni intramuscolari;
  • praticare esercizio fisico in modo troppo vigoroso;
  • essere in stato di gravidanza;
  • aver subito la rimozione delle tonsille;
  • avere ferite o lesioni nel corpo.2

DIAGNOSI

DIAGNOSI DELLA POLIOMIELITE

La diagnosi della poliomielite è piuttosto difficoltosa, soprattutto quando la patologia si presenta in modo asintomatico o quando i disturbi del paziente sono generici. I sintomi che maggiormente aiutano ad identificare la presenza del virus della poliomielite sono:

  • rigidità alla nuca e alla schiena;
  • difficoltà a muovere il collo e a sollevare le gambe;
  • anomalie nei riflessi.

Per verificare con certezza l’infezione, però, è necessario effettuare un prelievo di campione biologico, generalmente delle feci, e ricercare la presenza del virus.1

TRATTAMENTO E PREVENZIONE

TRATTAMENTO E PREVENZIONE DELLA PATOLOGIA

Ad oggi, non esiste una specifica cura contro la poliomielite, ma è possibile intervenire solo con trattamenti sintomatici per ridurne i singoli effetti.2

In assenza di una cura anti poliomielite, l’unico rimedio realmente efficace per combattere la malattia rimane la prevenzione.4 Oltre al miglioramento delle condizioni igieniche sanitarie, che potrebbero diminuirne la diffusione, è importante intervenire con uno specifico vaccino anti poliomielite, costituito da virus inattivati, ossia da virus uccisi che non hanno perso, però, la capacità di stimolare il sistema immunitario.

Il vaccino contro la poliomielite viene somministrato in tre dosi, al 3°, al 5° e all’11° mese di vita e integrato con due richiami al 6° e dopo il 12° anno di età. 1

Referenze

[1] Ministero della Salute, Malattie infettive, Poliomielite: http://www.salute.gov.it/portale/salute/p1_5.jsp?lingua=italiano&id=117&area=Malattie_infettive [ultimo accesso 05/07/2021]

[2] Istituto Superiore di Sanità, Epicentro, Polio: http://www.epicentro.iss.it/problemi/polio/polio.asp [ultimo accesso 05/07/2021]

[3] Vaccinarsi https://www.vaccinarsi.org/scienza-conoscenza/malattie-prevenibili/poliomielite [ultimo accesso 05/07/2021]

[4] World Health Organization, Poliomyelitis, Fact sheet  http://www.who.int/mediacentre/factsheets/fs114/en/ [ultimo accesso 05/07/2021]

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