CHE COS'È?
MENINGITE: CHE COS'È?
La meningite è un’infiammazione delle membrane che avvolgono cervello e midollo spinale, le meningi. Spesso ha origine infettiva: è causata da diversi batteri (fra cui il meningococco è il più pericoloso), virus o funghi trasmessi attraverso starnuti, colpi di tosse o contatto ravvicinato con persone infette. I sintomi della meningite sono estremamente vari, così come le possibili conseguenze.
Le conseguenze gravi più comuni, talvolta permanenti, sono:
- danni neurologici;
- perdita di vista, udito o capacità di comunicare;
- problemi di comunicazione e apprendimento;
- disturbi comportamentali;
- paralisi;
- danni a reni e ghiandole surrenali;
- amputazione;
- morte1.
La medicina ha fatto progressi nella prevenzione e nel trattamento della meningite, ma ancora oggi circa il 30% dei pazienti riporta conseguenze e il 10 % perde la vita.1 Si tratta, infatti, di una malattia che si manifesta improvvisamente, che ha sintomi iniziali poco riconoscibili (perché simili a quelli di un’influenza) e che nei casi “fulminanti” può portare alla morte nel giro di 48 ore.2 Le misure di profilassi contro la meningite aiutano a contenere il contagio e gli antibiotici sono una terapia efficace per le infezioni batteriche, mentre il vaccino per la meningite, per cui esiste un calendario codificato dal Ministero della Salute, è la migliore arma di prevenzione.3
LE CAUSE
LE CAUSE DELLA MENINGITE
La malattia ha solitamente un’origine infettiva di 3 differenti nature:
- la meningite batterica è la forma più rara e più pericolosa. Il periodo di incubazione varia tra i 2 e i 10 giorni. I batteri responsabili sono soprattutto il Meningococco, lo Pneumococco e l’Emofilo.
- la meningite virale è la più comune e, solitamente, quella che provoca conseguenze più lievi. I responsabili sono gli Herpesvirus (quelli che causano herpes labiali e genitali, varicella, zoster, sesta malattia e mononucleosi) e gli Enterovirus (i virus dell’apparato digerente);
- la meningite da funghi (o miceti) si manifesta soprattutto in persone con difese immunitarie compromesse, per le quali può essere letale.1
La meningite batterica da meningococco
Il meningococco di per sé non è necessariamente pericoloso: spesso, infatti, è presente nel naso e nella gola di portatori sani.3 Tuttavia, ogni anno questo batterio è responsabile di 1,2 milioni di casi conclamati di meningite o setticemia, dei quali 135.000 portano alla morte.4
I sierogruppi
Esistono 13 sottotipi di meningococco, tecnicamente detti sierogruppi, ma soltanto 6 di essi possono provocare meningite: il meningococco C, A, B, Y, W135 e, più raramente, X.
Due tra i sierogruppi più nocivi, B e C, sono diffusi anche in Italia. Sia il meningococco B che il meningococco C causano gli stessi sintomi di altre forme di meningite, tuttavia nel 10-20% dei casi la malattia progredisce in modo più rapido, portando alla morte anche in poche ore.3
La meningite virale
Un’altra forma di meningite, la più diffusa, è causata da Herpesvirus e da Enterovirus: detta anche meningite asettica, colpisce in particolar modo i bambini di età inferiore ai 5 anni (e in particolare i neonati) e le persone con deficit del sistema immunitario.
La maggior parte degli individui che entra in contatto con i due virus non si ammala.5 Tuttavia, si evidenziano pazienti in cui la malattia si sviluppa, comparendo entro 6-10 giorni dal contagio e, nella maggior parte dei casi, risolvendosi nell'arco di 7-10 giorni.6
I SINTOMI
I SINTOMI DELLA MENINGITE
Per tutti i tipi di meningite i sintomi iniziali sono aspecifici, cioè generici e somiglianti a quelli di una comune influenza:
- mal di testa;
- sonnolenza;
- mancanza di appetito.
Dopo qualche ora/giorno sorgono ulteriori segnali, tra cui:
- nausea e/o vomito;
- febbre alta;
- collo rigido nella parte posteriore (rigidità nucale), specie quando si estende l’arto inferiore;
- fotosensibilità (fastidio alla luce);
- alterazioni della coscienza;
- convulsioni.
Nei neonati, inoltre, si possono presentare ulteriori segnali della meningite, tra cui:
- pianto continuo;
- irritabilità;
- eccessiva sonnolenza;
- scarso appetito;
- sporgenza dell’osso della fontanella (la parte del cranio del neonato in cui le ossa non si sono ancora saldate).
In presenza di questi sintomi è consigliabile rivolgersi al proprio medico curante, che valuterà se sia opportuno il ricovero in ospedale.1 Un’analisi del sangue o del liquido cerebrospinale, poi, permetterà in poco tempo di verificare la presenza della meningite e il sierogruppo.3
Una volta individuata, si procederà con terapie ad hoc e con l’eventuale procedura di profilassi contro la meningite per le persone entrate in stretto contatto con il paziente.6
COME SI TRASMETTE
COME SI TRASMETTE
La meningite si può trasmettere attraverso colpi di tosse, starnuti e oggetti contaminati con la saliva contenenti il batterio o il virus patogeno.
Per la trasmissione, è necessario un contatto ravvicinato (inferiore ai due metri di distanza) e prolungato con una persona infetta. La malattia è contagiosa soltanto durante la fase acuta e nei giorni immediatamente precedenti l’esordio. Inoltre, non tutti i contagi si traducono in meningite.6
CHI E' A RISCHIO
CHI E' A RISCHIO
Nessun soggetto è completamente immune dal rischio di meningite, ma alcune categorie sono più esposte di altre. In particolare:
- i bambini al di sotto dei cinque anni di età (in particolare i bambini al di sotto dei 12 mesi, sono più esposti al meningococco di sierogruppo B);
- gli adolescenti e i giovani adulti;
- gli anziani;
- i fumatori e le persone esposte a fumo passivo;
- le persone con sistema immunitario debole;
- le persone che vivono o lavorano in ambienti affollati;
- le persone con infezioni delle vie aree in corso;
- persone che vivono o viaggiano in zone dove è in corso un’epidemia.
Per le infezioni da meningococco sono potenzialmente a rischio i “contatti stretti” legati ai soggetti che nei sette giorni precedenti hanno:
- vissuto nella stessa abitazione del malato e/o dormito nella stessa stanza;
- lavorato nella stessa stanza o studiato nella stessa classe;
- viaggiato sullo stesso mezzo di trasporto per tragitti lunghi;
- mangiato allo stesso tavolo;
- avuto contatti con la sua saliva.1
TRATTAMENTO E PREVENZIONE
TRATTAMENTO E PREVENZIONE
La meningite batterica è la più pericolosa. La vaccinazione è indicata se si rientra in una categoria a rischio in base all’età (bambini, adolescenti, anziani), a un deficit del sistema immunitario (temporaneo o permanente) o allo stile di vita (frequentazione di luoghi affollati, viaggi in zone a rischio). In ogni caso, è consigliabile rivolgersi al medico di base o alla Asl di competenza per chiedere informazioni e valutazioni sul caso specifico.
Esistono tre differenti categorie di vaccini che proteggono dal Meningococco (una efficace per il B, una per il meningococco C e un’altra efficace per i sottotipi A, C, W e Y); vi sono inoltre vaccini che proteggono dall’Emofilo e dallo Pneumococco. Per le categorie a rischio queste vaccinazioni sono generalmente gratuite e vanno effettuate in diversi momenti della vita, secondo il calendario del Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2017-2019.7
La vaccinazione è la migliore arma di prevenzione!
Chiedi informazioni al tuo medico di famiglia.
Referenze
[1] Ministero della salute, Malattie infettive, Meningite. Disponibile all’indirizzo http://www.salute.gov.it/portale/salute/p1_5.jsp?lingua=italiano&id=12&area=Malattie_infettive [ultimo accesso 05/07/2021]
[2] World Health Organization, Meningococcal meningitis. Disponibile all’indirizzo http://www.who.int/mediacentre/factsheets/fs141/en/ [ultimo accesso 05/07/2021]
[3] Istituto superiore di sanità, Epicentro, Malattie batteriche invasive (sepsi e meningiti). Disponibile all’indirizzo http://www.epicentro.iss.it/problemi/meningiti/meningite.asp [ultimo accesso 05/07/2021]
[4] Jafri RZ, Ali A, Messonnier NE, et al. Global epidemiology of invasive meningococcal disease. Popul Health Metr. 2013;11(1):17.
[5] US. Department of Health and Human Services, National Center for Immunization and Respiratory Diseases, disponibile all’indirizzo https://www.cdc.gov/meningitis/viral.html, [ultimo accesso 05/07/2021]
[6] Ministero della Salute, Direzione generale della prevenzione sanitaria; Istituto superiore di sanità, Dipartimento malattie infettive; AIFA, Agenzia Italiana del Farmaco (disponibile all’indirizzo http://www.salute.gov.it/portale/p5_1_2.jsp?lingua=italiano&id=104, [ultimo accesso 05/07/2021]
[7] Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2017-2019, consultabile all’indirizzo http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2571_allegato.pdf
pneumococcica
invasiva